Ultima modifica: 3 luglio 2019
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“Entro luglio sapremo se avremo i nuovi presidi. O da settembre la situazione nelle scuole sarà drammatica”

Roberta Fanfarillo, responsabile dei dirigenti scolastici, i presidi, per la Flc Cgil, è sospesa tra l’ottimismo e il dramma, dopo la sentenza del Tar di ieri che ha di fatto e di diritto fermato il concorso per presidi, chiedendo la ripetizione delle prove, di tutte le prove, scritto e orale, per tutti. “Entro brevissimo tempo sapremo – sostiene Fanfarillo – Direi entro questo mese il Consiglio di Stato, su ricorso del Miur, oltre che sulla sospensiva si dovrà pronunciare sul merito. Ci sono migliaia di lavoratori che hanno superato le prove e che da anni si preparavano per questo concorso. Senza i nuovi dirigenti scolastici la situazione dal primo settembre sarà drammatica e non permetterà un efficace gestione del servizio di istruzione”.

Il Tar ha azzerato la validità del concorso per dirigenti scolastici. Che succede ora?

La sentenza pubblicata ieri rappresenta solo il primo grado di giudizio e sarà immediatamente seguita dal ricorso al Consiglio di stato che il MIUR sta predisponendo per chiedere l’annullamento della sentenza.

Il Miur ha fatto ricorso urgente contro la sentenza chiedendo la sospensiva. Quando potrebbe arrivare? Nel caso, a cosa servirà?

Per la sospensiva da parte del Consiglio di stato prevediamo tempi brevissimi. Potrebbe già arrivare nei prossimi giorni garantendo la prosecuzione senza interruzioni delle procedure in corso.

Il Tar ha deciso su ricorsi singoli. Su cosa si è pronunciato e perché la sentenza vale erga omnes?

Nel ricorso pubblicato ieri il TAR ha esaminato una serie di motivazioni a supporto della richiesta di annullamento del decreto di ammissione agli orali, accogliendo solamente quella che contesta la presenza nelle commissioni di tre componenti in condizione di incompatibilità che avrebbe determinato l’illegittimità della delibera assunta dalla commissione nella seduta plenaria (quindi alla presenza dei tre componenti contestati) del 25 gennaio scorso sui criteri di valutazione utilizzati per la correzione delle prove scritte e per l’attribuzione delle valutazioni. Il TAR ha riconosciuto la fondatezza della contestazione e ha disposto l’annullamento in toto della procedura concorsuale e quindi la sentenza vale erga omnes.

Cosa farà il sindacato?

La FLC CGIL continuerà a tutelare gli interessi di coloro che hanno superato la prova orale, li incontrerà nei prossimi giorni dando conto dell’evoluzione della situazione e delle iniziative intraprese, proseguirà il contatto diretto e continuo con l’amministrazione e, come già fatto davanti al TAR, ha dato mandato all’ufficio legale nazionale di costituirsi ad adiuvandum, per il tramite dei candidati, anche davanti al Consiglio di stato.

Il Consiglio di Stato poi sarà chiamato a pronunciarsi sul merito. C’è un tempo certo?

Considerata la rilevanza della decisione e delle sue conseguenze sul funzionamento del sistema scolastico, riteniamo che anche i tempi della pronuncia nel merito saranno brevissimi. Se positiva, la sentenza ripristinerà la validità di tutti gli atti del concorso consentendo il completamento della procedura e l’assunzione dei neo dirigenti in tempi congrui con l’avvio dell’anno scolastico.

Ci sono migliaia di candidati che hanno già svolto e superato scritti e orali in commissioni del tutto legittime. Chi tutela e come il loro diritto acquisito?

La FLC CGIL resterà in campo per tutelare gli interessi legittimi di tutti coloro che con grande impegno e sacrifici personali hanno seguito un duro percorso di preparazione che va avanti da anni. Si tratta di lavoratori del tutto estranei alle vicende contestate che oggi subiscono conseguenze pesantissime e ingiuste per presumibili errori che, se confermati nel successivo grado di giudizio, non debbono ricadere su di loro.

Quanti presidi servono per iniziare un anno scolastico regolare e cancellare una volta per sempre le reggenze che tanto fanno male ad una efficiente gestione delle scuole?

Dal 1° settembre 2019 alle quasi 8000 istituzioni scolastiche autonome serviranno oltre 2000 nuovi dirigenti scolastici. Senza i nuovi dirigenti scolastici la situazione sarà drammatica e non permetterà un efficace gestione del servizio di istruzione. Più di 2000 dirigenti scolastici sarebbero costretti ad assumere la reggenza di un’altra scuola e in alcune regioni, in particolare al nord, molti dirigenti scolastici potrebbero averne addirittura più di una. Complessivamente più della metà delle scuole italiane non avrebbe un dirigente scolastico a tempo pieno, ma un dirigente costretto a dividersi tra due scuole con un prevedibile peggioramento della sua già pesante condizione lavorativa e con l’impossibilità di assicurare a ognuna delle scuole da lui dirette il tempo necessario a garantirne il buon funzionamento.