Ultima modifica: 3 luglio 2020
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Avvio anno scolastico: incontro con il Comitato Tecnico Scientifico per il protocollo sulla sicurezza

Puntuali le nostre proposte: occorre estrema chiarezza sulle misure da adottare circa il distanziamento fisico e la sicurezza perché da esse dipendono gli assetti organizzativi, la riorganizzazione dei gruppi classe, l’utilizzazione degli spazi, la quantificazione dell’organico.

02/07/2020

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Si è svolto il 2 luglio 2020 a Roma, presso la sede nazionale della Protezione Civile l’incontro convocato dal Dipartimento della Protezione civile per affrontare le problematiche connesse alla sicurezza in vista della riapertura delle attività didattiche in presenza,  a settembre, in tutte le scuole del Paese.

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Altri incontri sulla medesima tematica, e in particolare per lo svolgimento degli esami conclusivi di stato, si erano tenuti il 12 maggio e il 26 maggio 2020.

Erano presenti oggi il dott. Agostino Miozzo, coordinatore del CTS e il dott. Sergio Iavicoli, dirigente INAIL, congiuntamente ai funzionari del Dipartimento delle risorse umane e finanziarie del MI e alle organizzazioni sindacali rappresentative del comparto e della dirigenza Istruzione e Ricerca.

L’incontro è stato introdotto dal dott. Miozzo che ha sottolineato l’importanza per il Comitato di acquisire il punto di vista dei sindacati della scuola per poter effettuare l’analisi dei rischi sanitari e definire aspetti organizzativi legati alla ripartenza a settembre, attraverso la fotografia della effettiva situazione del sistema scolastico.

Il coordinatore del CTS ha sottolineato che le misure che verranno predisposte avranno come riferimento la situazione epidemiologica attuale, perché nessuno è oggi in grado di definire con certezza lo scenario che avremo il 15 settembre, anche se si stanno già predisponendo tutte le misure necessarie a contenere un’eventuale nuova diffusione dell’epidemia. Al momento, per il CTS, mascherina, distanziamento e igiene personale sono i tre pilastri che costituiranno le basi di riferimento a cui bisognerà attenersi per la progettazione della ripresa dell’attività scolastica.  Quanto alle misure di distanziamento il dott. Miozzo ha confermato il parametro del distanziamento minimo di 1 metro che rappresenta, ad oggi, un dato scientificamente validato che dovrà essere reso compatibile con il vissuto della scuola.

Il dott. Iavicoli nel suo intervento ha precisato che i parametri del “distanziamento fisico” – termine a suo avviso da preferire a quello di “distanziamento sociale” che presuppone ben altre implicazioni –   sono stati definiti in considerazione della loro sostenibilità e della breve finestra temporale che le scuole hanno a disposizione. Ecco perché sono state individuate una serie di soluzioni più di tipo organizzativo che strutturale. Iavicoli ha inoltre sottolineato la stretta connessione tra le scuole e le strutture sanitarie territoriali prevista nelle soluzioni proposte, per garantire alle scuole un riferimento chiaro e definito nell’ambito della strategia di contrasto alla diffusione del COVID-19-

La posizione della FLC CGIL

Il Segretario Generale della FLC CGIL Francesco Sinopoli ha evidenziato che la programmazione della ripartenza è stata avviata con enorme ritardo rispetto al lavoro che le istituzioni scolastiche in questi giorni sono chiamate a svolgere, senza poter disporre di alcuni dati fondamentali e necessari alla riprogrammazione degli spazi e dei tempi dentro le scuole.

È necessario innanzitutto che vengano forniti ai dirigenti scolastici dati certi e inequivocabili sul distanziamento, per evitare soluzioni diversificate da territorio a territorio e da scuola a scuola.

Si tratta di un dato fondamentale proprio perché dalla sua applicazione alla situazione concreta di ogni singolo edificio si determineranno sia il fabbisogno di spazi e arredi di ciascuna scuola, sia il fabbisogno di ulteriore organico docente e ATA.

In alcune Regioni gli USR hanno proposto o stanno proponendo alle scuole questionari molto dettagliati con richiesta di dati che oggi le scuole non sono in grado di fornire, senza aver prima determinato l’effettiva capienza dei loro spazi e delle loro aule, senza essere riusciti ad aprire con l’ente locale l’interlocuzione necessaria.

Occorre perciò fare presto e bene, anche in considerazione della particolarità del settore scolastico in cui sono presenti alunni con differenze di età molto elevate (da 3 a 19 anni) che richiedono l’attuazione di misure differenziate a seconda delle diverse fasce di età.

Occorre, inoltre, un monitoraggio costante e tempestivo sulle soluzioni organizzative ipotizzate a livello dei singoli territori, con un riferimento diretto alle indicazioni del CTS nazionale che, per Sinopoli, deve costituire per le scuole l’unica fonte di indicazioni per implementare la sicurezza di alunni e personale. A questo fine sarà importante acquisire l’impegno del governo a garantire un presidio sanitario in ogni scuola, attraverso la presenza del medico competente.

Quanto a quest’ultimo aspetto, per Sinopoli le indicazioni del CTS necessarie per costruire il Protocollo Nazionale sulla sicurezza dovrebbero prevedere i seguenti indispensabili elementi:

  • per quali fasce di età dovrà essere previsto l’uso delle mascherine
  • l’obbligatorietà o meno della figura del medico competente
  • la modalità e la frequenza della igienizzazione dei locali scolastici nel corso della giornata, in particolare per gli ambienti ad uso promiscuo (bagni, laboratori, palestre)
  • un dettagliato protocollo di pulizia e pre e post mensa nel caso di consumazione del pasto in classe
  • prassi omogenee sulla necessità o meno di accertamenti per il personale (test sierologici /tamponi)
  • chiarezza sull’autorità medica competente a certificare la condizione di “fragilità” dei lavoratori
  • un approfondimento da dedicare alle attività di laboratorio, in considerazione della particolarità degli ambiante in cui si svolgono le esercitazioni
  • la procedura da seguire in caso di presenza di sospetto caso COVID
  • il ruolo della ASL in merito alle misure da adottare in caso di contagio comprovato
  • il ruolo del pediatra e del medico di base in caso di individuazione di soggetti positivi
  • misure specifiche per i convitti/educandati (es distanziamento da adottare nei dormitori)
  • i provvedimenti da adottare in caso di necessità di uso promiscuo dei servizi igienici
  • protocolli per l’utilizzo di altri locali

Conclusioni

Nelle sue conclusioni il dott. Miozzo, nel ricordare lo sforzo straordinario che il servizio sanitario nazionale ha compiuto e sta compiendo per il contrasto all’epidemia COVID-19, ha ribadito la totale disponibilità del CTS ad acquisire le proposte delle organizzazioni sindacali per la predisposizione del Protocollo sulla sicurezza, a sostenere le scuole attraverso informazioni al personale e agli alunni sulle misure di contrasto al contagio, ad attivare il sistema nazionale, regionale e locale della Protezione Civile a servizio delle eventuali esigenze straordinarie che le scuole potrebbero avere.

Il tavolo è stato aggiornato alla prossima settimana.