Ultima modifica: 15 novembre 2017
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Graduatorie di istituto ATA: le impossibili condizioni di lavoro delle segreterie scolastiche

Il 30 ottobre scorso è scaduto il termine di presentazione delle domande per l’inserimento nelle graduatorie di terza fascia del personale ATA. Il MIUR ha fatto una stima: 2 milioni il numero di domande presentate. Una vera e propria emergenza lavorativa.

A fronte di una mole di lavoro cosi impressionante al MIUR chiediamo l’assunzione di misure straordinarie. Basterebbero poche e semplici misure per ridare serenità alle scuole La FLC le ha indicate da tempo. Alcune sono a costo zero.

Vediamole:

  • tempi distesi per la valutazione e inserimento delle domande;
  • trasformazione immediata dei contratti al 30 giugno o 31 agosto delle nomine conferite con la clausola (contestata dalla FLC) “in attesa dell’avente titolo”. Ciò a garanzia della certezza del lavoro a tanti precari, molti dei quali sono fuori sede con aggravio di costi e impossibilità anche di stipulare contratti di affitto certi;
  • costituzione di un nucleo di supporto al fine di garantire omogeneità di valutazione su tutto il territorio nazionale;
  • monitoraggio per conoscere quante domande sono state presentate e come distribuite tra le varie istituzioni scolastiche (ci possono essere scuole con 100 domande e scuole con 3000 domande). I risultati del monitoraggio servono anche per stabilire la tempistica della messa in linea su istanze online del modello D3 per la scelta delle 30 scuole da parte degli aspiranti;
  • creazione di staff di supporto per le scuole che hanno molte domande, o scuole che hanno segreterie con poco personale o con personale nuovo che non ha mai gestito tale procedura;
  • rilevazione dei decreti di rettifica dei punteggi emanati nel corso del triennio 2014/17 per evitare che ai candidati venga attribuito il punteggio originale errato;
  • implementazione del sistema informatico che spesso non funziona causa contemporaneo accesso di migliaia di scuole;
  • superamento di alcuni problemi relativi all’inserimento dei servizi ( in parte risolti) come ad esempio servizi inferiori a periodi di 16 giorni o la valutazione del servizio presso le pubbliche amministrazioni ad anno solare mentre il sistema è tarato ad anno scolastico; revisione del punteggio dei titoli informatici.

Perché queste cose sono da fare? E da fare con urgenza?

Perché, semplicemente, c’è una questione di dignità per gli oltre 60.000 assistenti amministrativi e Dsga. I quali, costretti a subire questi ritmi e queste condizioni di impegno, altro non vengono considerati che dei semplici passacarte, senza tenere conto invece della complessità del loro lavoro, intessuto com’è di molteplici fattori relazionali e amministrativi.

Basti pensare che molte scuole hanno finito solo da pochi giorni la nomina dei docenti supplenti sui numerosissimi posti non coperti a livello provinciale da GAE con procedure impegnative e delicate al fine di garantire i diritti degli stessi supplenti e conseguente stipula di migliaia di contratti. E ora, senza soluzione di continuità, senza potere prendere fiato, si passa alla montagna di evasione delle procedure per l’inserimento delle domande di terza fascia.

Perché accade tutto questo? Perché manca la volontà politica di assumere misure idonee per superare lo stato di abbandono in cui versano le segreterie.

Peraltro, l’instabilità del funzionamento del sistema SIDI (con continue interruzioni di linea) spesso comporta la perdita dei dati già inseriti e quindi il dover ripetere più volte l’inserimento dei dati, con perdita di tempo, deconcentrazione e maggior affaticamento del personale.

E a tale proposito la FLC CGIL, in sede di tavoli tecnici, ha fatto presente – e ha chiesto con una specifica lettera alla Ministra – che occorrono seri investimenti per ridare funzionalità al sistema informatico ministeriale, fonte di spreco di risorse anche per le scuole.

A fonte di questa situazione cosi problematica la FLC chiederà l’ anticipo dell’incontro tra sindacati e gabinetto MIUR già fissato, a seguito dell’intesa politica del 22 settembre 2017, al 1 dicembre.

In quell’occasione, del resto, il MIUR si era assunto precisi impegni politici di cui chiediamo il rispetto.

Considerazioni conclusive

Il numero esorbitante delle domande pervenute alle scuole a fronte di una possibilità minimale di lavorare è sintomatico dell’emergenza occupazione che c’è nel Paese, specie se si considera che queste graduatorie non sono finalizzate alla copertura di posti liberi, ma alla sostituzione dei colleghi assenti in caso di malattia, maternità, congedi parentali.

Eventualità peraltro ridotta a seguito del contenimento delle supplenze introdotto dalla legge di stabilità 2015 anche se va detto che la prossima legge di bilancio, dopo le lotte del sindacato, prevede l’attenuazione del limite in questione.

L’attuale sistema di accesso ai profili ATA va ripensato, stante l’infungibilità e la specificità delle loro prestazioni e la loro alta professionalità.

La rivendicazione storica della FLC di spostare fuori dalle segreterie quelle pratiche seriali che poco hanno a che fare con l’erogazione del servizio scolastico diventa sempre più attuale e irrinunciabile.

Per questo continueremo a batterci in tutte le sedi e chiameremo le lavoratrici e i lavoratori alla mobilitazione fino a quando non avremo ottenuto il giusto riconoscimento del valore del lavoro Ata nella realizzazione del progetto di istituto.