Ultima modifica: 11 marzo 2019
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Sinopoli: domani in piazza con i precari della scuola

Roma, 11 marzo – ‘Qualità dell’istruzione vuol dire posti stabili, continuità didattica e assunzione dei precari che da anni garantiscono il funzionamento delle scuole’. É quanto dichiara Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL, alla vigilia della mobilitazione unitaria del personale precario della scuola che domani manifesterà in tutte le città italiane.
‘Quest’anno più di 88mila cattedre di docenti sono state assegnate con contratti a tempo determinato e di questi 56mila derivano dall’organico di fatto: posti liberi su cui invece di assumere si danno contratti al 30 giugno. Sul sostegno 1 posto su tre è ricoperto da un precario e tutto questo a settembre si aggraverà per effetto dei pensionamenti e Quota 100’.
‘Nella scuola ci sono più di centomila insegnanti che da anni lavorano con contratti a TD al 30 giugno o al 31 agosto e questi docenti vanno stabilizzati – continua Sinopoli – se molti di loro non sono abilitati e non hanno potuto partecipare a nessun concorso negli ultimi anni è perché dal 2014 non viene avviato un percorso abilitante. Negli ultimi 20 anni ogni nuovo ministro insediato ha cambiato le regole del reclutamento, senza una visione di  lungo periodo, senza rispetto per chi lavora. Per questo al governo chiediamo un cambio di passo e risposte adeguate’.
‘Le misure adottate sinora non ci convincono:  è stata cancellata la fase transitoria, il concorso straordinario non è ancora partito, mentre quello che si sta avviando è la regionalizzazione della scuola: una misura che rischia di distruggere il sistema nazionale di istruzione, accentuando disuguaglianze e disparità tra aree più ricche e più povere del Paese’.
‘La scuola ha bisogno di risposte, prima di tutto per il precariato, che va affrontato come indicato nella direttiva europea 70 del 1999, con la stabilizzazione per chi ha 3 anni di servizio. Se questo è davvero il governo del cambiamento cominci a stabilizzare l’organico di fatto permettendo a tanti studenti delle classi e  ragazzi di disabili di avere un insegnante, cominci a convocarci per definire una fase transitoria e non consegnare l’avvio del nuovo anno scolastico al caos’.
‘Il 12 marzo – conclude Sinopoli – saremo in piazza con migliaia di precari, per chiedere che il mondo della scuola venga ascoltato, ed è solo un primo appuntamento: se non otterremo risposte, non ci fermeremo’.