Ultima modifica: 9 maggio 2025
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Progressioni Area personale ATA: confronto con il MIM verso la conclusione

L’Amministrazione propone 973 posti di funzionario con progressione da assistente; confermati 42.114 posti di operatore scolastico a partire dall’anno scolastico 2026/2027. La FLC CGIL chiede l’estensione della figura dei funzionari e un rafforzamento dell’organico

09/05/2025

Nel corso dell’incontro che si è tenuto l’8 maggio 2025, il Ministero ha fornito un aggiornamento tecnico sull’iter del decreto interministeriale per la revisione delle dotazioni organiche del personale ATA, sulla base dei tavoli di confronto con le Organizzazioni Sindacali.

A partire dalla disponibilità complessiva di 36,9 milioni di euro a valere sul fondo contrattuale, è stata confermata la possibilità di istituire la nuova tabella organica per 42.114 nuovi posti di Operatori scolastici, tramite una rimodulazione delle tabelle organiche dei collaboratori scolastici, come previste dal DM 181, da rendere operativa a partire dall’anno scolastico 2026/2027.

Tale revisione include già la decurtazione dei 2.174 posti di collaboratore scolastico prevista dalla legge di bilancio 2025, già oggetto di confronto e inserita in apposito provvedimento trasmesso al MIM per le verifiche di competenza.

Sulla residua quota di circa 11 milioni, inizialmente destinata a 308 nuovi funzionari, la proposta è stata modificata a seguito del mancato consenso da parte sindacale. In particolare, è stata la FLC CGIL a esprimere una netta contrarietà rispetto all’ipotesi iniziale, sollevando rilevanti criticità sull’impianto proposto.
È stata così elaborata un’alternativa basata su progressioni verticali da assistente a funzionario. Una prima simulazione ha stimato 886 posti, successivamente rivisti a 973 di funzionari, escludendo il sesto scaglione retributivo, sulla base di ipotesi di temporizzazione.
L’Amministrazione ha però sottolineato la necessità di cautela per evitare rilievi da parte degli organi di controllo.

Dopo questo incontro, l’Amministrazione ha espresso l’esigenza di convergere verso una definizione conclusiva.

La nostra posizione

Riconosciamo che l’Amministrazione ha progressivamente adeguato le proprie proposte rispetto alle ipotesi iniziali, mostrando apertura alle osservazioni emerse nel confronto.

Fin dall’inizio, la nostra posizione è stata chiara: abbiamo sostenuto con convinzione la necessità di ampliare in modo significativo la dotazione dei funzionari. Il numero inizialmente previsto era infatti troppo esiguo per rispondere alle reali esigenze delle istituzioni scolastiche.

Per quanto riguarda la nuova figura dell’operatore scolastico, riteniamo condivisibile la previsione di almeno un’unità per plesso come misura di avvio. È una scelta che accogliamo con favore, pur rimanendo consapevoli che sarà necessario intervenire successivamente, anche in sede di determinazione degli organici, per definire criteri equi di distribuzione del personale.

In tal senso, ribadiamo la nostra richiesta di affrontare con priorità la questione della disabilità. I dati sono chiari: negli ultimi dieci anni, il numero di alunni con disabilità è aumentato del 58%. Mentre l’organico dei docenti di sostegno è cresciuto in maniera proporzionale, quello dei collaboratori scolastici è rimasto sostanzialmente invariato. Questo non è più sostenibile.

Per questi motivi, riteniamo che la scelta di attribuire un operatore scolastico per plesso sia un passo nella direzione giusta. Accogliamo positivamente anche l’ulteriore incremento di 87 unità di funzionari, che conferma l’attenzione dell’Amministrazione ai rilievi emersi nel confronto.

Tuttavia, riteniamo che il confronto non debba considerarsi concluso. Per noi è essenziale continuare a lavorare, con l’obiettivo di estendere ulteriormente il numero dei funzionari, arrivando progressivamente ad assicurare almeno un funzionario per ogni istituto scolastico.

Inoltre, ribadiamo quanto già segnalato nei precedenti incontri: è necessario affrontare quanto prima il tema del “funzionario tecnico”. Questa figura, oggi assente, deve trovare spazio nel nuovo ordinamento, alla luce sia delle trasformazioni tecnologiche in atto sia del bisogno, sempre più diffuso, di competenze tecniche stabili all’interno delle scuole, oggi spesso carenti o affidate a personale non specializzato.

Per queste ragioni, pur riconoscendo che i risultati raggiunti rappresentano un primo passo importante, ribadiamo la nostra posizione: gli esiti del confronto non possono ritenersi completamente soddisfacenti. Il contesto delle risorse è noto, ma auspichiamo che quanto avviato oggi rappresenti l’inizio di un percorso che possa portare, nel tempo, a una piena valorizzazione del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, con particolare attenzione alle figure più qualificate, che svolgono un ruolo fondamentale nella complessità quotidiana delle segreterie scolastiche.