Ultima modifica: 26 maggio 2025
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Assicurazione sanitaria integrativa: avvio della trattativa al MIM

Incontro interlocutorio. La FLC CGIL solleva diverse criticità e denuncia i molti limiti della proposta. Grave che si finanzi l’operazione sottraendo oltre 200 milioni di euro al funzionamento delle scuole

Si è tenuto oggi, 23 maggio, l’incontro tra MIM e rappresentanti sindacali firmatari del CCNL per discutere delle modalità attuative dell’assicurazione sanitaria integrativa per il personale della scuola come disposto dall’art. 14 del DL n. 25/2025.

In apertura dell’incontro è intervenuto il Dott. Nando Minella, capo del Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale del Mim, il quale ha illustrato i contenuti della norma che presenta aspetti di novità per il settore scolastico ma anche di complessità. La disposizione prevede l’utilizzo di 65 milioni di euro per gli anni 2026/27/28/29 (sottratti al fondo di funzionamento delle scuole) per l’affidamento ad un operatore privato di un servizio di copertura assicurativa integrativa del personale scolastico. I criteri e le modalità di accesso al sistema di assistenza integrativa dovranno essere definiti in sede di contrattazione collettiva integrativa a livello nazionale.

Non sono state fornite per il momento altre informazioni riguardo, ad esempio, il tipo di prestazioni mediche fornite o il livello di copertura delle spese garantito ai lavoratori, aspetti che devono ancora essere approfonditi e definiti. Ciò che è chiaro è che il servizio sarà affidato ad un ente assicurativo operante sul mercato mediante un regolare bando di gara europeo.

Per la FLC CGIL è intervenuta la segretaria Gianna Fracassi, la quale, ha evidenziato diverse criticità e chiesto chiarimenti su più aspetti:

  • La norma ha demandato la regolazione di questa materia mediante un contratto integrativo nazionale mentre la sede deputata a trattare materie attinenti il welfare dovrebbe essere il CCNL (il cui tavolo di trattativa è attualmente aperto presso l’Aran).
  • Le risorse stanziate non solo sono insufficienti rispetto alla specificità e alla numerosità del comparto, ma vengono addirittura sottratte alle scuole per necessità primarie legate al funzionamento didattico e amministrativo delle stesse.
  • Non c’è alcuna garanzia che il sistema sia inclusivo. E cioè rivolto a tutti gli addetti, compreso tutto il personale a tempo determinato.
  • Va esclusa la possibilità che per garantire prestazioni di una certa utilità si mettano a carico dei lavoratori oneri aggiuntivi.

Il capo dipartimento a conclusione dell’incontro si è riservato di approfondire le problematiche sollevate dalla FLC CGIL e di riconvocare il tavolo di trattativa presentando una prima ipotesi di testo contrattuale.