Risorse del PNRR: dalla riforma dell’istruzione tecnica alla filiera tecnologico professionale
Pubblicato l’avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per la realizzazione di campus formativi integrati da parte degli istituti tecnici e professionali. Le priorità progettuali del PNRR stornate a favore di un progetto che privatizza e localizza l’istruzione secondaria di secondo grado.
Come è noto, con la L. 121 dell’8 agosto 2024 si è dato avvio alla “Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale”, un provvedimento che, sin dall’inizio, la FLC CGIL ha contrastato in tutte le occasioni di confronto anche istituzionale, denunciando le serie conseguenze sulla privatizzazione e localizzazione dell’impianto del sistema nazionale di istruzione.
L’art. 1, comma 3 della Legge n.121 dell’8 agosto 2024 prevede, tra l’altro, la creazione di campus didattici in favore delle istituzioni scolastiche aderenti al piano nazionale di sperimentazione della suddetta filiera. La FLC CGIL ha già segnalato che il finanziamento dei campus previsti dalla riforma della filiera si sarebbe realizzato (vedi Decreto ministeriale 215 del 25 ottobre 2024) utilizzando le risorse del PNRR (MISSIONE 4, Componente 1 investimento 3.2: “Scuola 4.0”). Si tratta di risorse che erano originariamente destinate a potenziare le dotazioni dei laboratori degli istituti tecnici e professionali.
Il 3 giugno 2025 è stato emanato l’avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per la realizzazione di campus formativi integrati da parte degli istituti tecnici e professionali, la cui dotazione finanziaria complessiva è pari ad € 40.492.000,00 con “priorità per le istituzioni scolastiche che hanno aderito alla sperimentazione relativa all’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale negli anni scolastici 2024-2025 e 2025-2026” (art. 1 dell’avviso).
Appare chiaro quindi che, per questo governo, la vera riforma 1.1 dell’istruzione tecnica – M4C1 del PNRR – non è costituita dal riordino degli istituti tecnici, ma proprio dalla filiera formativa tecnologico-professionale. Infatti, il D.L. del 7 aprile 2025, n. 45, convertito in legge dall’Assemblea della Camera nella seduta del 3 giugno 2025, pur riguardando disposizioni urgenti in materia di PNRR “per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026”, ha tuttavia rinviato l’avvio del riordino a decorrere dall’anno scolastico 2026/2027, contraddicendo le previsioni del PNRR contenute nel D.L. 23 settembre 2022, n. 144.
La FLC CGIL, rispetto ai contenuti della filiera, ha manifestato articolate contrarietà condivise con la stragrande maggioranza del corpo docenti, che hanno confermato, con delibere contrarie, la forte opposizione della scuola alla riduzione della qualità rappresentata da una scuola secondaria di II grado a quattro anni, piegata alle esigenze dei privati; una contrarietà espressa anche da studenti e genitori, che hanno bocciato la proposta con bassissime adesioni.