Ultima modifica: 18 giugno 2025
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Organici scuola 2025/2026: definite le dotazioni del personale educativo

Durante l’incontro di informativa il Ministero ha illustrato i numeri delle assegnazioni per il prossimo anno scolastico. La FLC CGIL denuncia la tendenza ormai consolidata al disinvestimento nel sistema dei convitti

Il 17 giugno 2025, presso il Ministero dell’Istruzione e del merito le organizzazioni sindacali sono state convocate per l’incontro di informativa sindacale sull’organico di diritto del personale educativo per l’anno scolastico 2025/2026.

Un’informazione, come di consueto, tardiva che si colloca a valle della pubblicazione della mobilità e, quindi, a giochi fatti per quanto riguarda la determinazione delle dotazioni organiche.

La dotazione organica risulta pari a 2258 posti per un totale di 35340 alunni iscritti. Si registra quindi un nuovo taglio di 19 unità di personale rispetto all’anno scolastico precedente e un contingente inferiore al tetto massimo consentito dalla legge che corrisponde a 2298 educatori.

È chiaro che, a fronte di una diminuzione del numero di iscritti scarsamente significativa, tanto più alla luce del fatto che tale stima è di tipo previsionale e destinata ad aumentare in corso d’anno, l’amministrazione ha scelto di operare un nuovo taglio di organici anziché agire nella direzione di un miglioramento dell’offerta formativa e delle condizioni di lavoro, aspetti strettamente connessi al rapporto anche numerico tra convittori ed educatori.

La FLC CGIL ha quindi sottolineato l’insufficienza delle risorse professionali assegnate rispetto alle reali esigenze delle istituzioni educative e l’assoluta inadeguatezza dei parametri stabiliti sulla base della normativa vigente in materia di determinazione degli organici, rilevando anche in questa occasione la necessità di rivedere radicalmente il DPR n. 81/2009.

Per rilanciare un’istituzione capace di contribuire in modo significativo al perseguimento degli obiettivi generali del sistema scolastico italiano, la questioni organici è infatti fondamentale, anche per superare l’elevato tasso di precarietà che caratterizza il settore.

È necessario, inoltre, implementare le assunzioni, anche adeguando l’organico di diritto alle situazioni di fatto, per poi procedere alle stabilizzazioni, definendo un sistema strutturato di formazione e reclutamento che preveda, tra l’altro, regolari concorsi e la ricostituzione delle graduatorie, attualmente incapienti in molte province.

La FLC CGIL ha richiesto nuovamente l’avvio di un confronto più ampio sulle problematiche del settore a partire da investimenti adeguati per arrivare a un ripensamento dell’impostazione normativa e organizzativa.