Audizione FLC CGIL alla Camera sulla proposta di legge su “Disposizioni per il sostegno delle attività educative e ricreative non formali”
La FLC CGIL, presente all’audizione alla Camera, esprime perplessità rispetto al ruolo riservato alla scuola pubblica e al rapporto con il Terzo settore
Si è tenuta l’8 luglio 2025, presso la VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione) della Camera dei Deputati, l’audizione sulla proposta di legge di legge C. 1311 Bonetti riguardante “Disposizioni per il sostegno delle attività educative e ricreative non formali”. All’audizione informale è intervenuta la FLC CGIL che ha presentato le proprie osservazioni ed ha espresso il proprio giudizio critico sulle misure presenti nel provvedimento.
Il ddl 1311 si propone di finanziare e regolamentare le esperienze, promosse da accordi tra i comuni e gli enti del Terzo settore, in particolare le attività dei centri estivi, cercando di realizzare un’integrazione tra l’educazione formale scolastica e quella non formale, propria in particolare del mondo sportivo, associativo, culturale e del Terzo settore. La FLC CGIL ha rilevato che la proposta, nell’intento di integrare e valorizzare il contributo del Terzo settore e delle attività non formali, rischia di non mettere sufficientemente in risalto il ruolo centrale e insostituibile della scuola pubblica.
Infatti, è auspicabile che il legislatore mantenga saldo il principio costituzionale del diritto all’istruzione pubblica, valorizzando la scuola come perno irrinunciabile di ogni strategia contro la povertà educativa e per la crescita delle nuove generazioni. Le risorse, le iniziative e le innovazioni proposte dovrebbero essere tese in primis a rafforzare e ampliare il ruolo educativo della scuola pubblica, in modo che nessuna e nessuno sia lasciato indietro. Eventuali progetti attivati dai Comuni dovrebbero attingere a personale pedagogicamente formato, abilitato ed inserito nelle graduatorie provinciali di supplenza.
Alla luce di queste considerazioni, la FLC CGIL ha espresso la propria contrarietà rispetto al provvedimento che appare una elaborazione astratta in considerazione soprattutto della varietà e della diversità dei contesti a cui intende rivolgersi. Così come appaiono ambiziose le finalità da realizzarsi con un budget 200 milioni di euro annui di promozione di indagini volte alla misurazione dei risultati e degli impatti delle iniziative adottate in applicazione della legge, con particolare riguardo a quelli relativi:
- riduzione dei divari territoriali in termini di dispersione scolastica, anche implicita;
- all’incremento del benessere delle bambine e dei bambini e delle ragazze e dei ragazzi;
- all’incremento del tempo scuola con servizi e attività socio-educative sotto il profilo dell’estensione sia pomeridiana sia di settimane di apertura durante l’anno scolastico.
Si allegano le memorie depositate.